La notizia della sentenza della sezione civile del Tribunale di Viterbo del 10 ottobre 2016, nella quale viene annullata la sanzione pecuniaria inflitta ai gestori del portale filmsenzalimiti.it, ha decisamente fatto molto scalpore. In pochissimo tempo il comunicato ha fatto il giro del web e, come frequentemente avviene in questi casi, in molti sono stati i “furbi” ad aver (volontariamente o meno) interpretato la sentenza in modo approssimativo e scorretto.
Numerosi i siti web ad aver preso questa notizia come una specie di assoluzione del sito incriminato dall’accusa di pirateria online, ma le cose non stanno proprio così. In Italia è assolutamente illegale pubblicare link a contenuti protetti da diritti d’autore, anche se non risiedenti in un proprio server. Chi lo fa va incontro a sanzioni sia penali che amministrative.
Nel caso specifico di filmsenzalimiti.it, il Tribunale si è espresso solamente sulla parte amministrativa, annullando di fatto solamente la multa di 124 mila euro inflitta ai gestori del sito, ma non perché ritenuti non colpevoli, bensì in quanto non esistevano dati sufficienti a valutare con precisione il danno economico indotto dalle attività del sito. Il giudice, costretto ad accettare le osservazioni della difesa, si è visto obbligato ad annullare la multa, ma la causa penale rimane comunque in piedi e, per i gestori di filmsenzalimiti.it la faccenda non finirà quasi sicuramente con un’assoluzione.
Ecco il messaggio che appare ora nella home di filmsenzalimiti.it
Come fanno a rimanere online nonostante tutto?
Questa è sicuramente una domanda che in molti si sono posti. La prima osservazione da fare è che ciò che è illegale in Italia, non è detto che lo sia in altre parti del mondo. Quindi la prima cosa che fanno i pirati per mettere in piedi la loro attività, è appoggiare il proprio sito ad un server situato in un Paese remoto… un po’ più flessibile. Come esistono i paradisi fiscali, esistono anche i paradisi dell’hosting.
Esistono poi molti servizi che permettono di registrare domini senza fornire alcun dato personale. Questo risulta essere possibile in quanto esistono diversi provider (come ad esempio GoDaddy) che registrano a loro nome i domini. Resta comunque il fatto che sono obbligati, in caso di indagini per attività illegali, a fornire i reali dati degli intestatari alle forze dell’ordine. Esistono infine provider che, per la registrazione, richiedono solamente un indirizzo email valido senza rivelare la vera identità. Caso comune www.anonymoushosting.in, dove per conservare l’anonimato è possibile addirittura pagare in Bitcoin.
Server super segregati
Dove si nascondono i server? È così difficile trovarli? La risposta è si. Per evitare che le località in cui i server risiedono realmente vengano rintracciate, i pirati si avvalgono di uno o più proxy privati, così facendo possono facilmente far risultare un sito in Cina, quando realmente si trova in Canada. Se a questa tecnica gli si affianca un DNS, sarà possibile passare velocemente da un proxy all’altro rendendo ancora più complesso il suo rintracciamento.
Tra gli ultimi strumenti a disposizione dei pirati troviamo anche i Cloud Server, ovvero delle istanze virtuali accessibili on demand e che si adattano in tempo reale alle esigenze degli utenti in base al carico di lavoro.
Siti chiusi e subito riaperti. Ma come fanno?
Detto fatto. Sempre questione di backup. Una volta “beccato”, il sito incriminato viene chiuso ma i pirati, con le tecniche viste in precedenza, ne riaprono subito un altro in una nuova località sconosciuta e ne carica o uno snapshot (l’immagine di un sito cloud) o una copia del vecchio server, conservata solitamente in una o più locazioni (anche off line), e pronta per essere utilizzata in caso di necessità.
Lo dimostra il fatto che sono davvero ancora molti i siti di streaming che offrono la visione in italiano di film e serie TV, anche con qualità HD, che nonostante tutte le battaglie legali del momento, continuano ad essere tranquillamente raggiungibili attraverso il semplice browser.
Oggi abbiamo visto come funzionano i portali di streaming online illegali, ma non dimenticate di iscrivervi alla nostra Newsletter o al nostro Feed RSS per rimanere sempre aggiornati sugli ultimi articoli pubblicati.
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